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Nuovo Campione Italiano Parapendio

vitali_1.jpgScorrendo stamattina, venerdì 21 giugno, la classifica dei Campionati Italiani Assoluti Open, in corso a Feltre, quel che si vede lascia senza fiato.
Dopo tre manches, primo con quasi 80 (ottanta!) punti di distacco sul secondo, tal Maurizio Bottegal da Fonzaso (cioè di lì), è Biago Alberto Vitale, Albi.
Una grande gioia mi assale, e poiché è gioia vera, correggerò dicendo 'Una inspiegabile gioia mi assale'. Ed anche un po' di emozione.
Vi voglio raccontare una persona che conosco da una vita, unicamente tramite i decolli, l'aria, gli atterraggi, e soprattutto i bar attigui.
Una persona che conosco poco quindi?
Alberto era un volatore da Raticosa, anzi, poiché il correttore di word continua a far ritornare "Faticosa" era un volatore (del Passo) della Faticosa.
Un posto cioè che consentiva poco in chiave tecnica, soprattutto con le vele a basse prestazioni di qualche anno fa.  E non consentiva un grande scambio di esperienze. Non faceva competizioni.
Era perciò un po' chiuso, come molti di noi, in un bacino che non gli consentiva una grande crescita.  Poi sono iniziate un po' di migrazioni invernali a Bassano, e quelle "a sud-ovest"' ai Berici.
Vola benino, diventa un riferimento per i compagni del club, è un curioso, comincia a provare vele diverse, comincia a rivenderne, oltre che a volarle, ed il suo ruolo tende da quello di riferimento per molti a mutarsi in una riservata, quasi negata (e mai urlata) leadership.

Non fa gare, ma quando c'è da volare lui è lì, in aria. E poi inizia a metter insieme qualche bel volo di cross, partendo generalmente dal Passo della Faticosa, luogo (così scritto) evocativo della difficoltà ad andarsene da lì.
Inizia a far gare, come tutti a far esperienze.
Col tempo il gruppo dei "corsaioli" emiliani si assottiglia, ma il virus ormai lo ha colpito, ed anche se privo del gruppo, un po'orso e ben determinato insomma, continua ad andare.
Nel frattempo aumenta la percezione, anche in chi lo vede in decollo al sabato, che il pilota è molto maturato. E'difficile descrivere da che cosa lo si capisca, ma la sensazione forte è questa.
Se glielo chiedi, ti risponde senza pudore "Volo molto, appena posso, anche di più in verità..."
Adesso sì, ti viene voglia di chiedergli un consiglio, cosa pensi di questa o quella vela, come fossero le condizioni in quella giornata od in quella manche, perché senti che ha cose da dire. E te le dice, con misurazione, con equilibrio, senza enfasi; sente che non ha bisogno di fare sparate, non sono le sue parole ad essere il suo sponsor, è lui il supporto alle cose che dice. Ed anche tu che lo ascolti lo avverti. Sembra una sfumatura, ma è il senso delle cose della vita.
L'altro giorno per una coincidenza mi chiama "Ciao sono Alberto, sono ai russi in Alpago". Sono in ufficio, mentalmente distante, fatico a capire.
Poi mi calo in un mondo che mi è appartenuto e capisco immediatamente. Il ragazzo, solo, ha preso e se ne è andato una settimana a Belluno per partecipare ai Campionati Russi (tutti i paesi nordici svolgono le competizioni nazionali in forma open  nei paesi alpini od in Spagna).
Ha sempre piovigginato, nebbia in valle, umido, oppure minaccia di temporali e manche annullate. C'era solo un altro italiano? Come vacanza non deve essere stato il massimo. Eppure Albi è restato, e quando il sabato finalmente, al sesto giorno, si è fatto manche, ha calato il colpaccio e si è piazzato secondo dietro Shorokhov, un russo che negli ultimi cinque anni ha preso parte a tutte, tutte le gare di parapendio disputate al mondo, che fossero pwc, campionati mondiali, europei, nazionali, o gare classe  FAI2, ricordo di averlo visto in classifica anche nella prima gara svolta in Cina ed in quella sul Himalaya indiano.
Poi Alberto è rimasto in quelle valli perché a pochi km, quasi lo stesso comprensorio prealpino, si disputavano i Campionati Italiani.
L'ho sentito qualche volta al telefono, mi ha raccontato?  Lo si capisce da come uno racconta,  come vola. E' andato forte nella prima manche, ha controllato bene nella seconda, ha piazzato un capolavoro di intelligenza tattica nella terza, stravinta?
Tutto può sempre succedere, ma credo che Albi arriverà in fondo bene.. Spero e credo che vincerà, ma se non fosse così non cambia nulla.
Incidentalmente, è riuscito ad aggregare tutti gli amici sotto l'unico vessillo di "Emilia in volo", che oggi vediamo con orgoglio e spirito di appartenenza nella prima pagina della classifica di club!
Può darsi che questo sia il punto di partenza di una carriera da protagonista nello scenario nazionale (e di conseguenza anche internazionale) delle competizioni in parapendio, può darsi di no? Ma che importa? Il parapendio nella vita può essere tanto importante da riempirla, oppure un puntino trascurabile.
Quel che conta, e tanto, è quel che ci lascia dentro. Gli apprezzamenti degli altri fanno piacere, certo, ma sono spesso gli stessi che si tramutano in stilettate al primo buco.
Alberto la sua vittoria se l'è già presa, gli rimarrà sempre dentro, e quel sapore è inconfondibile ed incancellabile. Sta vivendo un sogno, di quei sogni che si possono permettere solo coloro che dormono poco e si preparano tanto, i sogni arrivano solo se sei preparato a viverli, perché niente è gratis.

Mi fanno piacere i successi degli emiliani (ti abbiamo adottato, và?), mi fa piacere sapere che i piloti che mi trovo di fianco alla domenica sono di valore assoluto, esempio e pietra di paragone, ma molto di più mi fa piacere aver visto l'evoluzione, la crescita, la determinazione nella costruzione di un successo personale prima che sportivo, ed è un successo che non potrà più venir messo in discussione.

Adesso, Albi, paghi da bere!

Corrado Lusetti,  Socio Fivl N° 17699