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Quando si trasforma in disciplina sportiva

Nel mondo e nel nostro paese si sono formate le prime associazioni di volo, gruppi di appassionati riuniti con la finalità di poter migliorare le tragiche situazioni di cui i piloti erano vittime e, quindi aumentare la cultura del volo, le conoscenze, la formazione didattica, il controllo delle zone di volo, la conoscenza dei materiali, ed avviare le prime forme di coperture assicurative e di competizione, le gare; in poche parole organizzare il settore.

Il volo in deltaplano si trasforma in una vera disciplina sportiva per merito di alcuni appassionati di volo che danno vita alla Federazione Italiana di Volo Libero il 26 marzo 1976 a Cortina (BL), un nome altisonante, in realtà un gruppo di appassionati di questo nuovo sport del volo, che in breve tempo ha raggiunto una dimensione inattesa ed un valore di riferimento unico per il nostro paese. Lo scopo della FIVL era ed è quello di sviluppare e diffondere il volo libero (allora solamente eseguito con deltaplani, oggi anche con i parapendio) fornendo assistenza ed organizzazione ai club che si diffondevano rapidamente in tutta Italia.
Sin dalla sua costituzione la FIVL ha cercato di organizzare anche gli aspetti meno ludici, ma più propriamente tecnici del volo con i nuovi mezzi.

L'attenzione è stata sempre rivolta in modo particolare alla sicurezza dell'attività attraverso una capillare diffusione delle esperienze tra i primi praticanti ed attraverso la costituzione delle prime scuole di volo. L'esigenza di organizzare le scuole per dare una veste formalmente più completa ed una formazione più accurata a chi si avvicinava al volo è stata promotrice di iniziative anche drastiche e di iniziale malumore tra i soci, che in seguito si sono tramutate in atteggiamenti universalmente riconosciuti come validi ed efficaci.

Valga per tutti l'adozione del paracadute di soccorso reso obbligatorio per i soci, iniziativa che in Italia e nel resto del mondo ha salvato centinaia di vite e dato un'immagine diversa dei praticanti.

In altre occasioni la FIVL ha vietato, assumendosene responsabilità e merito, alcuni apparecchi giudicati pericolosi soprattutto sulle indicazioni date dagli enti stranieri di omologazione poiché in Italia non vi è ancora nessun Ente omologatore.

In seguito, la diffusione dello sport ha evidenziato la necessità di prevedere una legislazione ufficiale che non si basasse solamente sull'esperienza codificata dagli associati, ma su di una legge molto chiara e semplice nelle sue affermazioni di principio. La legge 106 del marzo 1985 è stata promulgata con una formula anche innovativa per la nostra legislazione.

In essa infatti viene privilegiata la libertà dell'individuo e la sua autonomia decisionale dando ad ogni singolo pilota la piena responsabilità della conduzione dei voli. Questa posizione trova pieno giustificativo nelle dimensioni estremamente ridotte dell'attrezzatura che consente il volo, tale da assimilare lo spostamento attraverso l'aria dell'uomo agganciato al deltaplano o parapendio al camminare a terra o utilizzare semplici mezzi come biciclette, barche a remi, wind surf, pattini a rotelle, ecc.
Nel 1986, con il DPR 5 agosto 1988, n 404 esce il regolamento di attuazione della legge 25 marzo 1985, n 106, concernente la disciplina del volo da diporto o sportivo; il volo in deltaplano viene ufficialmente inquadrato dalle leggi italiane come quinta specialità dell'Aero Club d'Italia.
L'associazione alla FIVL continua ad essere libera e spontanea per cui coloro che si iscrivono lo fanno solamente per una adesione che procura vantaggi pratici e morali, soprattutto tutela lo sviluppo dell'attività.
I Soci della Federazione che, in 38 anni di attività, hanno ottenuto l'abilitazione tramite le scuole FIVL sono oltre 24.000
I Soci FIVL in attività nel 2004 sono stati 4.500; circa il 50% dei piloti italiani in attività; le scuole affiliate FIVL oltre 50 abilitate a norma di legge.

Le Associazioni FIVL in Italia ( Club ) sono oltre 180, di cui oltre 20 con più di 100 soci.
Di fatto la Federazione cura sul territorio l'attività sportiva, didattica e di promozione della specialità.
Per entrare a far parte della FIVL occorre mettersi in contatto con una delle Associazioni presenti in Italia.
L'elenco di queste fornisce l'indirizzo dei responsabili che potranno ricevere le iscrizioni o indirizzare alla scuola di volo libero più vicina.
La Federazione cura la gestione assicurativa del volo libero per la Responsabilità Civile dei soci che lo desiderano e per l'attività delle scuole, obbligatoria per legge, e per la volontaria copertura infortuni dei singoli soci.
La maggior parte dell'attività di volo libero viene assicurata con le convenzioni stipulate per i soci dalla FIVL riconosciute come tecnicamente ed economicamente valide.
La FIVL viene riconosciuta ed è stimata da tutte le Federazioni estere ;un regolamento gare derivato da quello messo a punto dalla FIVL è stato recentemente adottato per le competizioni internazionali quali il Campionato del Mondo e il Campionato Europeo; è membro del Centro Europeo Normalizzazione e partecipa regolarmente come unico rappresentante italiano alle riunioni con tutti i delegati delle nazioni estere.
La Federazione è apolitica e senza scopo di lucro, ed ha come fine la promozione e lo sviluppo del volo libero, cioè del volo eseguito con apparecchi privi di motore, in tutte le forme possibili.
Conseguentemente promuove l'attività didattica addestrativa, sportiva e divulgativa. Verifica e controlla la sicurezza e lo standard delle fasi operative e dei materiali impiegati nel volo libero.
Collabora con istituti, Enti, Federazioni ed Associazioni per l'applicazione ed il rispetto delle leggi e norme che disciplinano l'attività del Volo Libero.