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Lo stato della normativa sui droni (U-Space)

boeing smallQual'è lo stato della normativa sui droni e sul cosiddetto U-Space, che ci riguarderà direttamente molto da vicino?

 

 

boeing med

Prima di tutto chiariamo di cosa parliamo: la U in U-space sta per "unmanned", parliamo di un nuovo spazio aereo indicativamente tra 0 e 500 piedi ground (ovvero dal suolo, quindi seguendo i profili) all'interno del quale potranno scorrazzare i droni. Non parliamo di droni giocattolo ma di droni ad uso commerciale e cargo, per il trasporto di beni e più avanti di persone.

EASA è stata incaricata di redigere una proposta di nuova legislazione, proposta che è stata presentata un paio di mesi fa (la trovate qui) e che contiene i seguenti concetti.

Secondo la proposta tutti gli utilizzatori di U-Space (noi inclusi) dovranno essere registrati, dovranno essere elettronicamente visibli e identificabili durante il volo e oltre a condividere la posizione in ogni momento dovranno condividere il proprio piano di volo con il gestore di questo spazio.

Una delle cose che il documento afferma è che non c'è ancora abbastanza esperienza pratica di tecnologie per il "see and avoid" automatico ovvero per la gestione automatica da parte dei droni delle potenziali collisioni e quindi, almeno nei primi anni, la condivisione del piano di volo (da parte di tutti i mezzi, manned o unmanned che siano) sarà lo strumento principale per la gestione della separazione.

Noi di EHPU (European Hang-gliding and Paragliding Union), forti dei nostri 100mila membri in Europa, abbiamo inviato i nostri commenti accompagnati da una lettera piuttosto dura in cui affermiamo che, come è evidente, i vololiberisti non sono stati tenuti adeguatamente in considerazione in questa proposta di legge.

In particolare contestiamo che non sono state tenute in conto le modalità di volo senza motore che non sono compatibili con una pianificazione di dettaglio del volo e che SERA (le regole dell'aria standardizzate a livello Europeo) prescrivono il see-and-avoid in base a regole ben precise negli spazi aerei G ed E, non è accettabile che la nuova norma imponga all'interno di questi spazi dei requisiti di gestione del traffico aereo di tipo centralizzato.

Continuiamo a lavorare con EHPU e EAS per tutelare i nostri interessi e le nostre libertà in un momento particolarmente delicato in cui le spinte ad abilitare la circolazione diffusa di droni commerciali sono molto forti e rischiano di partorire norme scritte con troppa fretta.

Non abbiamo nulla in contrario ad una diffusione dei droni ma chiediamo che questo avvenga in modo compatibile con le nostre esigenze. Non vogliamo essere soggetti ad obblighi assurdi e nanche vogliamo essere relegati all'interno di "riserve indiane" vedendoci negare la possibilità di spostarci negli spazi che oggi occupiamo.

Per questo continuiamo a seguire da vicino la questione e a far pesare i nostri numeri: 100mila piloti di volo libero in tutta europa rappresentati dalle associazioni che fanno capo ad EHPU. Nel nostro caso 100mila piloti sono anche 100mila aeromobili.

Rodolfo Saccani
Commissione Sicurezza FIVL e Chairman dell'European Safety and Training Committee di EHPU