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Relazione incidente grave (070829G0) - Rodolfo Saccani


Data:
29 agosto 2007
Località: Trevignano Romano (lago di Bracciano)
Mezzo: Parapendio Firebird Z-One (LTF 1)
Casco: Di tipo integrale
Selletta: Con protezione dorsale in mousse
Calzature: scarponcino con protezione della caviglia

Profilo del pilota:
Età compresa tra i 55 e i 60 anni, sesso maschile.
Attestato conseguito da circa due anni. Livello di esperienza basico iniziale.
Il pilota vola abitualmente in condizioni ottimali senza avere all'attivo voli importanti. Non ha frequentato corsi avanzati. Controllo della vela a terra perfezionabile.

Condizioni meteo:
Vento laminare ma sostenuto da SW. Condizioni adatte al volo ma vicine al limite per quanto riguarda l'intensità del vento in decollo.

Dinamica:
Da racconto del pilota: "La sera precedente avevo subito un intervento chirurgico dal mio dentista, una cosa abbastanza lunga, trapianti gengivari, per cui tra anestesia ed altro ero più rincoglionito del solito ... ma non voglio che sia una scusa perché ricordavo bene ciò che che mi fu insegnato a scuola "medicinali, alcool, droghe ed altre situazioni di questo devono sconsigliare il volo" ma la voglia di strafare mi ha fregato...
Premesso che il vento da giusta direzione era abbastanza sostenuto, c'era già un pilota in volo e il pilota che era con me aveva già effettuato una prima ricognizione con lieve difficoltà ma senza problemi, io invece imprudentemente penso di essere sceso troppo in basso con la convinzione di prendere vento "pulito". Prima ancora del completo gonfiaggio ero già a circa 10 metri dal suolo con ancora le spalle al vento, a circa 20 metri cerco di girarmi, ma "ERO TWISTATO!!... sono caduto a piombo, fortuna per me che la vela mi ha sostenuto quanto bastava per cadere in piedi, con conseguente capriola."

Esito:
Dal racconto del pilota: "Risultato: tibia perone malleoli esplosi, frattura scomposta in tutta la sola caviglia sinistra, non c'è stata nessuna perdita di sangue e non ho sentito dolore perché si è subito tutto "informicolato" ma vedere lo scarpone rigirato all'indietro fa davvero impressione.. dopo averlo steccato con due rami d'albero e molto nastro adesivo, sono finito sotto le grinfie dell'ortopedico, ora a sei mesi di distanza cammino senza bastoni, zoppico un po è vero ma appena mi rimetto completamente torno a Trevignano con un considerevole bagaglio di esperienza."

Considerazioni:
Stato psico fisico del pilota: il pilota esce da un pesante intervento odontoiatrico con uso di anestetici e antidolorifici a seguire.
Luogo: decollo che inizia da un pianoro per incrementare dolcemente la pendenza. Ottima la scelta di scendere per diminuire l'accelerazione del vento che si produce in cresta.
Fattori contingenti negativi: assenza di assistenza. Presenza di piloti più esperti che volano inducendo la convinzione di una certa fattibilità.
Errori di pilotaggio: Errore nel gonfiaggio che ha prodotto il distacco dal terreno violentemente. Avvenuto il decollo in twist il pilota sbaglia il senso di rotazione con cui liberarsi restando così spalle vento. Errore nella gestione del twist: non vengono trazionati verso l'esterno gli elevatori prendendoli sopra ai moschettoni per favorire lo srotolamento e la rotazione nel verso giusto.
Il livello di esperienza del pilota non è tale da consentirgli di risolvere in automatico (cioè senza pensare) la delicata situazione in cui si viene a trovare. Tale condizione deve aver creato uno stato di confusione che gli deve aver tolto anche la possibilità di reagire correttamente.
Ciò che manca nel racconto del pilota è l'elemento che determina la caduta finale in quanto il twist in se non comporta la perdita d'equilibrio della vela, qualcos'altro deve essere accaduto che non emerge dal racconto.
E' interessante notare come nella descrizione della dinamica il pilota stesso giunga ad interpretazioni viziate dalla sua limitata esperienza. Il pilota ritiene di aver commesso un errore scendendo più in basso lungo il pendio per decollare, in realtà la scelta è corretta in relazione alle condizioni di vento sostenuto e alla morfologia del decollo che provoca una accelerazione del vento in cresta per effetto Venturi, più in basso lungo il pendio il vento ha una minore componente orizzontale ed è meno sostenuto in assoluto.
Il pilota inoltre attribuisce erroneamente al twist la caduta. La condizione di twist non è sufficiente a causarla, il pilota sembra non ricordare quali interventi egli stesso abbia effettuato sui comandi prima dell'impatto.

Raccomandazioni:
Escludere l'attività di volo in condizioni psicofisiche non ottimali.
Non confrontarsi con condizioni superiori a quelle che la propria esperienza consiglia, il fatto che le condizioni siano adatte ad altri piloti non è condizione sufficiente per ritenerle adatte anche a noi.
Effettuare sempre tutti i controlli meticolosamente, avere già in mente lo step successivo: è importante acquisire la capacità di sapere cosa fare se si verifica un elemento "inatteso" nell'ambito del prossimo scenario di volo ed essere pronti e preparati a gestire automaticamente l'eventuale novità.
In condizioni di vento molto sostenuto la tecnica di decollo deve adeguarsi. La vela va sollevata rapidamente e spostandosi velocemente verso di lei, gli interventi sui comandi vanno evitati durante la salita: anche una trazione limitata dei freni porta al sollevamento.
In un decollo come quello di Trevignano, caratterizzato da un gradiente di vento inverso sul decollo, l'aumento dell'intensità del vento può rendere molto problematico o impossibile il decollo senza però disturbare il volo di chi è già decollato. In questi casi è bene considerare il fatto che chi è in volo può essere decollato in condizioni diverse da quelle attuali.

Fonti:
La descrizione della dinamica è stata fornita dal pilota stesso.
Il profilo del pilota è stato fornito dal suo ex istruttore.





Rodolfo Saccani
Commissione Sicurezza FIVL

Tel: 3355844936
e-mail: sicurezza@fivl.it